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Il Viandante: Pignola - Chiesa Madre di S. Maria Maggiore

 

Facciata principale con Portale.

   La facciata ha l'intonaco riccio e con Portale principale del XVII secolo, in pietra finemente lavorata da maestranze locali. Il suo impianto formale  cinquecentesco ma gli elementi decorativi di epoca successiva gli conferiscono un notevole effetto plastico.

 

 

 

 

Interno.

   E' a navata unica a croce latina e volta a botte; ha lungo le pareti 8 cappelle asimmetriche. Misura complessivamente 55 m. di lunghezza e 27 di altezza. La volta è a botte lunettata.

  In questo interno convivono stili compositi: romanico, rinascimentale, tardo barocco. 

 

 

 

 

 

Giovanni de Gregorio detto il Pietrafesa, Crocifisso e i Ss. Giuseppe e Carlo Borromeo, tela, seconda metà del XVII secolo.

   La tela appartiene agli ultimi lavori del pittore, ormai prossimo alla fine, e pare caratterizzata da "un linguaggio pi drammatico, patetico e spesso ripetitivo" (Brancati) in cui luci ed ombre sono divenuti ancora più drammatici rispetto al passato.

(cfr. Scheda - Giovanni De Gregorio)

 

 

 

 

Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa, Madonna del Rosario coi Ss. Domenico e Caterina da Siena, dipinto su tavola, seconda metà del XVII secolo.

   Collocato nella V cappella del lato sinistro della navata, l'insieme dell'immagine  formato dalla tavola centrale, dipinta dal Pietrafesa, e da 15 riquadri relativi ai Misteri, dipinti su tela da un certo Curzio Vittore, posti attorno alla tavola nel 1841.

   In questa tavola il Pietrafesa riflette la collusione coi pittori fiamminghi e mette ancor pi in evidenza il suo gusto per l'icasticità del segno spesso calligrafico, la sua capacità di utilizzare un colore laccato con cangianti toni complementari (cfr. Grelle).

   Il pannello centrale inferiore riproduce una interessante e quasi ilare scena di vita ecclesiastica curtense del tardo '500: al centro, c'è un fervoroso predicatore sul pulpito, a destra, una prima fila di dame attente e una seconda di dame visibilmente distratte; a sinistra, il papa e il re seduti con dignità formale ma non maestosa, alle loro spalle siedono dei cardinali distratti, di cui uno sbadiglia.

(cfr. Scheda - Giovanni De Gregorio)

 

 

Magri, Madonna del Carmine, tela, particolare.

 

 

 

 

 

 

 

Ignoto, S. Francesco con Maria e Cristo risorto, tela, XVIII secolo.

 

 

 

 

 

 

 

Francesco Guma, I Ss. Antonio da Padova e Francesco da Paola, tela, 1618.

   La tela  di Guma, pittore nativo di Pignola. Di lui si ha una documentazione relativa soltanto agli anni 1626-28. Le sue poche tele presenti in Basilicata risentono delle influenze caravaggesche subite durante il suo apprendistato a Napoli.

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

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