mt. 620 slm - km 59 da Potenza.
Fin dal Medio Evo Ripacandida fa parte della diocesi di Rapolla e, stando alla Bolla del 9 giugno 1152 di papa Eugenio III (1145-1153), possiede quattro chiese.
Negli anni 1536-46 il vescovo di Melfi, mons. Acquaviva, costruisce la chiesa madre di Santa Maria del Sepolcro al fine di concentrare in una unica parrocchia clero, fedeli e rendite, prima divisi fra le varie chiese.
Una di queste era intitolata a S. Donato, martirizzato nell'anno 362 dal suo antico compagno di studi, l'imperatore Giuliano l'Apostata (361-363).
Durante la prima Crociata, che va dal 1096 al 1099, partono dal paese ben nove baroni volontari. Un secolo dopo, il giovane contadino di nome Donatello lascia il paese per farsi monaco benedettino. Muore giovanissimo nel monastero di Montevergine il 1198, e presto viene proclamato santo per la sua vita esemplare da proporre alle giovani generazioni di contadini.
Nel 1735 l'arciprete Battista Rossi edifica un monastero per le suore di clausura e chiama le Carmelitane scalze. Ben presto esso diventa noto nella zona del Vulture per la vita rigorosamente ascetica condotta dalle suore e per le virt particolari di una di esse, suor Maria del Ges, la quale muore in odore di santità.