La Domus

L'Anfiteatro

Le Terme

 

I Gladiatori

I gladiatori (da gladius, spada) erano prigionieri di guerra, schiavi e cristiani addestrati in caserme con allenatori e medici. Essi erano successivamente venduti al lanista che svolgeva il ruolo d'impresario e provvedeva all'organizzazione della vita dei combattenti e dei munera (gli apettacoli).

Oltre ai gladiatores, c'erano anche i condannati a morte che scendevano nell'arena senz'armi, con la possibilità, talvolta, di riscattare la pena attraverso una vittoria sul campo.

Gli schiavi, spesso, erano venduti o dati in "affitto" al lanista, dal proprio padrone per punizione.

C'erano anche dei volontari che si arruolavano, con un regolare contratto, per pura passione o per indigenza. A parte l'ingaggio, i gladiatori più amati dal popolo raccoglievano le offerte degli spettatori a fine gara. Anche se non combattevano più di tre volte l'anno, i guadagni potevano essere sostanziosi tanto da riscattarne la libertà.

Il sangue dei gladiatori, o pezzi dei loro abiti, erano oggetto di un fiorente mercato poiché si ritenevano capaci di allontanare il malocchio e di regalare una vita prospera e felice.

I gladiatori, devoti ai culti di Diana, Marte, Ercole, erano dei veri atleti, organizzati in gruppi (familiae) ed addestrati in scuole tipo militare, la cui rigida organizzazione li sottoponeva anche a pesanti punizioni.

Essi erano controllati e tenuti a freno, dalla ferrea disciplina di capi severi, per timore che gruppi di uomini armati potessero creare problemi o rivolte come nel caso dello schiavo Spartaco. I rapporti tra gli appartenenti ad una stessa familia erano resi difficili poiché, parlando lingue diverse, essi non potevano comunicare faclmente.

I gladiatori occupavano piccole celle, in compenso ricevevano un trattamento attento alla salute e all'aspetto estetico.

In seguito, fu concesso loro di organizzarsi in collegi che assicuravano onoranze funebri e sepoltura in una tomba comunitaria.

Le scuole erano diffuse in tutto l'impero. le più antiche erano quelle campane, ma la più grande e famosa era il Ludus Magnus di Roma che era direttamente collegato al Colosseo da cunicoli sotteranei. Oltre a compagnie "private", ve n'erano anche di imperiali agli ordini di un procuratore equestre.

Le tipologie di gladiatori erano ben dodici e si differenziavano in base alle armi usate ed all'esperienza acquisita. La recluta (tiro), se sopravviveva al suo primo combattimento, diventava uno spectatus e poteva raggiungere i livelli più alti del secundus o del primus palus.

In età augustea, i combattimenti furono divisi in due grandi gruppi; i primi con armature pesanti, gli altri con armature leggere. Tra le specialità più importanti c'era quella dei Sanniti (la categoria di gladiatori più antica), quella dei secutores e dei provocatores. Seguivano quelle dei retiarii, dei murmillones e dei thraces.

I gladiatori si affrontavano sempre in coppia e rappresentavano due tipi diversi di lottatori. Ad esempio il reziario, l'unico gladiatore senza elmo e senza scudo, avevano in dotazione una lunga rete ed un tridente. egli si scontrava spesso con il murmillo che traeva il suo nome dall'immagine di un pesce raffigurato sull'elmo con cresta alta.

Si formava così una coppia "pesce/pescatore" molto gradita al pubblico.

I secutores indossavano un elmo con piccoli buchi per gli occhi, lisci e senza orli, mentre quello dei thraces era finemente lavorato.

Gli essediarus ed i provocatores entravano nell'arena, con grande impatto scenico, su carri o cavalli e terminavano il combattimento a piedi.

I gladiatori, tranne il provocator, erano a torso nudo ma avevano delle protezioni in metallo sui polpacci e sulla spalla. I combattimenti  furono vietati dall'imperatore Costantino nel 325 d.C., ma continuarono fino al 500.

 
 
 
 
 

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella pagina di policy & privacy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Policy & Privacy