Abriola, sec. XVII
Imparentato con (=>) Giovanni Todisco, apre una bottega che opera tra Potenza e Matera. Esordisce nel 1616, dipingendo gli affreschi della chiesa di S. Maria degli Angeli a Calvello. Forse anche l'autore di alcuni affreschi presenti rispettivamente nella badia di Montescaglioso (databili all'incirca nel 1632) e nella cattedrale di Acerenza.
Il suo approccio alla pittura e alla materia sacra risente ancora dell'impostazione estetica del tardo-Manierismo, ma, analizzando alcuni particolari dei suoi dipinti (come le pieghe delle vesti), si scorge anche una notevole cognizione tecnica ed una consapevolezza delle potenzialità narrative della tavolozza. Tali elementi lo avvicinano agli esiti pi felici di (=>) Giovanni De Gregorio detto "il Pietrafesa".
Nelle opere pi tarde, inoltre, la cura sempre maggiore per la rappresentazione e per il dettaglio, mostra un gusto decorativo che, senza essere paludato o eccessivo, lo riavvicina alla Scuola Napoletana.
Opere presenti in Basilicata
- Calvello, Ciclo pittorico, S. Maria degli Angeli;
- Miglionico, S. Francesco e Santi, convento;
- Miglionico, Madonna del Rosario, parrocchiale;
- Vaglio, S. Anna e la Vergine col Bambino, chiesa di S. Antonio.