Eboli, sec. XVI
Dopo un inizio in cui appare legato alla corrente umbra, Luce riprende le tematiche divulgative di Andrea da Salerno (1485-1530), cui si avvicina forse indirettamente, con la mediazione delle opere di Filippo Criscuolo.
Piuttosto dubbia appare la sua paternità degli affreschi decorativi del palazzo Sanseverino di Napoli.
Le sue opere riscuotono un certo consenso. In particolare apprezzata la semplicità con cui riduce la narrazione a un lineare rapporto di luci e di forme, eliminando ogni eccessivo accademismo.
Grande importanza rivestono gli inserti coloristici ed una certa grandiosità d'insieme che si esplicano nel polittico di Pietrapertosa, pur se esso rinvia a quello di Senise, realizzato da (=>)Simone da Firenze nel 1523.
Influenza buona parte della vita artistica locale del periodo e da vita ad una scuola i cui allievi operano con successo a Pietrapertosa e a Maratea.
(=>) Antonio Stabile e lo stesso (=>) Giovanni Todisco, con il quale porta a termine a Cancellara l'affresco avente per soggetto "S, Caterina d'Alessandria", traggono ispirazione dalle sue modalità di narrazione.
Opere presenti in Basilicata
- Cancellara, S. Caterina d'Alessandria (con G. Todisco), chiesa di S. Antonio;
- Pietrapertosa, Polittico, chiesa del convento di S. Francesco;
- Pietrapertosa, Vestizione di S. Francesco, S. Francesco sposa la povertà, (ciclo di affreschi), chiesa del convento di S. Francesco;
- Pietrapertosa, Apollonia, chiesa del convento di S. Francesco;
- Potenza, Madonna in trono col Bambino tra i Ss. Nicola di Bari e Ambrogio, sovrastati da S. Michele, affresco, chiesa di S. Michele.