Giacomo Colombo, Ecce Homo, scultura lignea, 1706.
Lo scultore Giacomo Colombo, vissuto dal 1660 al 1730, esce dalla cerchia dei pi stretti collaboratori di Francesco Solimena (1657-1757). Solitamente scolpisce statue di qualità (cfr. Tolve, busto di S. Rocco). Pone attenzione nel conferire un'intensa espressività al volto, nel curare il panneggio che avvolge la figura, nell'armonizzare le dimensioni anatomiche e, infine, nel conferire a ogni sua scultura una particolare carica emotiva.
Per questa statua, forse preso dalla sana preoccupazione di scolpire un'opera capace di muovere a pietà e compassione l'anima del devoto verso Ges flagellato e coronato di spine, egli non lesina di caricarla, forse involontariamente, di un certo carattere di sorprendente oscenità.
Altare del Crocifisso con (al centro) Crocifisso, 1691; sui lati le statue (a sinistra) Santa martire, sec. XVI e (a destra) Cristo alla colonna, 1706.
La chiesa del Crocifisso in cui sono collocate tali statue, stata eretta sulla fine del Seicento. Ha le volte dipinte nel 1705 con scene della Passione di Cristo, scene di grande interesse perché "ricordano i momenti pi vivaci dell'ultimo barocco napoletano, quando, in soffitti intagliati, in stucchi, in decorazioni dipinti, i motivi vegetali costituivano uno degli elementi ornamentali" (Sopraintendenza).
Crocifisso, scultura lignea, 1691.
Angeli oranti, sculture lapidee, sec. XVI.