Portale, materiale lapideo, 1761.
La facciata ha un portale in pietra lavorata e scolpita. La lunetta sovrastante reca un'immagine dell'Assunta. Pare che sia stato scolpito da maestranze locali.
L'interno a tre navate riccamente decorate. Le arcate che le dividono sono ornate da teste di putti e festoni floreali. L'attuale fisionomia le stata data nel 1761, anno in cui furono eseguiti consistenti restauri e rifacimenti. La chiesa originaria era stata costruita a seguito dello sviluppo demografico ed economico del paese. All'epoca si avvertì, infatti, il bisogno di provvedere ad una struttura pi capiente rispetto alla chiesa di S. Martino , che continuava a rimanere "la chiesa dei pastori". La si costruì alle falde del castello, in una posizione di prominenza. Nel 1222 il vescovo Ruggero le concesse importanti privilegi, che, col passare del tempo,
si assommarono ad altri di natura ordinaria, i quali durarono fino al 1866, anno in cui il governo unitario incamerò tutto il suo patrimonio.
Il terremoto del 1857 la danneggiò gravemente. Fu rimessa a nuovo nel giro di 12 anni. Nel 1863 fu eletta a Chiesa Madre del paese.
Ignoto, Altare ligneo, XVII secolo.
L' altare ligneo, in stile barocco, con colonne tortili e foglie d'acanto avvoltolate e riccamente intarsiato uno dei pi pregevoli della Basilicata. E' collocato nella cripta.
Nicola Peccheneda, Madonna con Bambino e S. Agostino, tela, 1784.
La tela situata nel transetto, caratterizzato da una balaustra in pietra levigata che divide l'abside dal presbiterio. Vi qui un altare maggiore del XVII secolo in legno scolpito.
Altre due tele di questo pittore sono presenti nella chiesa: una ha per soggetto Sant'Antonio Abate, 1797, l'altra il Seppellimento, 1784, collocata nella Cripta, la quale si sviluppa in due navate.
(cfr. Scheda - Nicola Peccheneda)
Ignoto, Madonna col Bambino, scultura lignea dorata, XIV secolo.
La statua è di piccole dimensioni — misura infatti cm. 105 x 40 x 55 — e il suo stile si avvicina ai modelli francesi del XII secolo molto diffusi all’epoca nel Sud: “evidenti i recuperi aulici nell’acconciatura della Vergine coronata, con cuffia e velo, e nella pettinatura angioina del Bambino” (Cappetta).